· Città del Vaticano ·

La ricchezza della Chiesa che ha accolto con gioia il Pontefice

Un sogno che si avvera

 Un sogno che si avvera  QUO-204
10 settembre 2024

La terza e penultima tappa del viaggio apostolico del Papa, che si concluderà a Singapore, ha il sapore della realizzazione di un sogno: quello del popolo timorese che da tempo aspettava l’arrivo di un Pontefice dopo Giovanni Paolo ii , nel 1989. Ma allora era tutto diverso, non c’era ancora stata la concessione dell’autodeterminazione che, nel maggio del 2002, portò all’indipendenza della nazione dall’Indonesia

C’è un record che Timor Leste condivide insieme alle Filippine: essere uno degli unici due Paesi asiatici a maggioranza cattolica, con una percentuale che sfiora il 97% degli oltre 1,3 milioni di abitanti. Ecco perché la Chiesa locale e il governo si sono spesi senza risparmio per rendere la visita di Francesco un evento davvero speciale. «Le autorità — spiega a “L’Osservatore Romano” padre Joel Casimiro Pinto, frate minore francescano e rettore dell’Università cattolica timorese — hanno fornito le infrastrutture mentre la nostra Conferenza episcopale ha preparato i fedeli ed il clero dal punto di vista spirituale con seminari, ritiri, catechesi sulle encicliche del Papa. C’è una grande collaborazione tra i nostri leader ecclesiali e il governo guidato dal Primo ministro Kayrala Xanana Gusmão».

La ricchezza della Chiesa timorese si può capire dai numeri: più di 300 sacerdoti sia diocesani che religiosi; 87 congregazioni maschili e femminili; 71 parrocchie; una arcidiocesi, quella di Díli e due diocesi, quelle di Baucau e Maliana. Per non parlare della costante crescita delle vocazioni che ha spinto i vescovi, negli anni passati, a costruire nuovi seminari per andare incontro alle molte richieste dei candidati al sacerdozio. Joel Casimiro Pinto conosce bene l’anima profonda della sua terra al punto da spingersi a sostenere che «i timoresi considerano il cattolicesimo come la loro più vera identità nazionale e la Chiesa continuerà a formare questa identità diventando addirittura un faro per tutta l’Asia e l’Australia». Il religioso francescano è perfettamente cosciente che, nonostante la continua e prolifica diffusione del Vangelo, la Chiesa locale si trova a dover combattere contro alcune malattie spirituali che già hanno intaccato la fede in tutti i Paesi occidentali: «L’individualismo, l’indifferentismo, l’edonismo, il nuovo ateismo e anche il nuovo modello di sincretismo che stanno invadendo la società e la Chiesa stessa. E poi c’è un altro problema: le culture locali stanno perdendo i loro valori e ci dobbiamo interrogare su come inculturare il Vangelo senza danneggiare le identità».

Anche se sono passati più di 20 anni dall’indipendenza, Timor Leste sta lottando ancora con tutte le proprie forze per combattere la povertà diffusa che interessa quasi il 50% della sua popolazione. «Non c’è dubbio che Papa Francesco stia portando anche tra i nostri responsabili politici i principi di una sana sinodalità che mi auguro possano ispirarli a camminare insieme e ad ascoltarsi reciprocamente, ma anche a servire il nostro popolo attuando una politica buona e giusta per il bene di tutti» conclude il rettore dell’università cattolica.

di Federico Piana