10 settembre 2024
È sicuramente particolare la prefazione che Italo Calvino scrisse sessant’anni fa (era il 1964) per una ristampa del suo primo romanzo Il sentiero dei nidi di ragno. Lo scrittore, infatti, più che parlare della sua opera (come era lecito attendersi), analizza il clima in cui nacque il neorealismo, come pure i problemi che erano chiamati ad affrontare coloro che intendevano fare luce sugli aspetti più delicati complessi della società italiana. Calvino riconduce il fenomeno del neorealismo a una «esplosione letteraria», la quale, prima che un fatto d’arte, fu «un fatto fisiologico, esistenziale, collettivo». Quindi ricorda: «Avevano vissuto la guerra, e noi più giovani, che avevamo fatto appena in tempo a fare il partigiano, non ce ne sentivamo schiacciati, vinti, ma ...
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