· Città del Vaticano ·

Passi avanti nel cammino della Chiesa locale

Una fede vivace rafforzata dal Pontefice

 Una fede vivace  rafforzata dal Pontefice  QUO-203
09 settembre 2024

Nella serata del 6 settembre, il popolo della Papua Nuova Guinea è tornato ad abbracciare un Pontefice, per la terza volta, dopo Giovanni Paolo ii nel 1984 e nel 1995. Da allora, la Chiesa locale ne ha fatti di passi da gigante. Secondo le ultime statistiche, i cattolici sono arrivati a superare i 2 milioni inserendosi armonicamente in un tessuto sociale a maggioranza cristiana composto anche da un numero crescente di protestanti e da gruppi che seguono i culti tradizionali. «La nostra vita di fede è vivace — racconta a «L’Osservatore Romano» padre Victor Roche, direttore nazionale delle Pontificie Opere Missionarie (Pom) della Conferenza episcopale della Papua Nuova Guinea e delle Isole Salomone — ogni domenica quasi tutte le nostre 390 parrocchie sono piene, la liturgia è ricca di bei canti e danze tipiche».

Che il cammino di evangelizzazione stia proseguendo ad un passo molto svelto lo si capisce anche da altri dati: il 70% dei sacerdoti e dei religiosi provengono dal clero locale mente il 30% delle strutture educative ed il 33% di quelle sanitarie è gestito direttamente dai cattolici. «Ma c’è di più: i laici — spiega il religioso della Società del Verbo Divino — stanno sempre più assumendo ruoli attivi nelle responsabilità ecclesiali e nel portare avanti anche uno dei programmi di punta per la diffusione del Vangelo che si chiama “Progetto Kerygma” con il quale i leader sono chiamati a condividere la loro fede con le piccole comunità per amare Gesù e la sua Chiesa». Le sfide da affrontare comunque non mancano: ci sono coloro che decidono di aderire ad altre Chiese e poi i giovani, «irretiti dalla vita moderna fatta di cellulari, internet e tv, spesso si allontanano dal loro impegno profondo nella ricerca del Signore». L’aumento degli omicidi, delle lotte tribali e della corruzione stanno spingendo la Chiesa ad essere presente nella società con amore e carità, sostenendo soprattutto le famiglie alle prese anche con un aumento vertiginoso della povertà. «Quello di cui abbiamo veramente bisogno? È un cambiamento radicale di mentalità per quanto riguarda i valori familiari e sociali» denuncia il verbita. Ecco, allora, che hanno assunto un valore simbolico profondo gli incontri di Papa Francesco con i bambini di strada, i bambini con disabilità e con i giovani della Papua Nuova Guinea.

Padre Roche è sicuro soprattutto di una cosa: la visita di Francesco rafforzerà non solo la fede dei cattolici ma anche quella di tutto il popolo.

di Federico Piana