Parigi passa il testimone
Le Paralimpiadi si sono concluse ieri sera a Parigi con il passaggio del testimone a Los Angeles che ospiterà i Giochi nel 2028. Ma il prossimo evento olimpico e paralimpico sarà in Italia nel 2026: l’edizione invernale dal 6 al 22 febbraio a Milano e Cortina.
Già in agenda, dunque, altre due proposte di tregua olimpica da votare all’Onu.
La fiaccola dei Giochi spenta a Parigi resta simbolicamente accesa perché gli appelli per la pace e i diritti inclusivi non vengano riproposti a scadenze olimpiche e paralimpiche. Lo ricorda con leggerezza e sana ironia Rigivan Ganeshamoorthy (detto “Rigi”), romano di Dragona (genitori arrivati dallo Sri Lanka), divenuto un simbolo delle Paralimpiadi (e non solo). A chi gli chiede del suo oro nel lancio del disco risponde: «Che devo dì? Lo dedico ar decimo municipio». Come sono le Paralimpiadi? «Un po’ troppi disabili forse...». E giù a ridere. «Devo dì “grazie” alla malattia: prima non avevo mai praticato sport, chissà che brutta fine facevo, la disabilità mi ha aiutato nella vita...». Punto.
A Dragona (quasi Ostia) fa il meccanico e si allena su campo incolto. Rientrato da Parigi, il primo impegno pubblico è stata la festa patronale del suo quartiere. Con battute e sorrisi — che i tubicini dell’ossigeno (per la sindrome di Guillain-Barré diagnosticata 7 anni fa e una lesione cervicale) non nascondono — spazza via di botto pregiudizi e razzismo: «Vabbè, magari qualche scivolo e bagno in più per noi disabili, nella metro ma pure in chiesa...». (giampaolo mattei)