Promuovere l’educazione multilingue al fine di «edificare una società più istruita, fraterna, solidale e pacifica»: è quanto chiede in un messaggio Papa Francesco ai decisori politici e al mondo dell’istruzione in occasione della Giornata internazionale dell’alfabetizzazione, promossa dall’Unesco. Le celebrazioni globali della ricorrenza si tengono oggi e domani, 9 e 10 settembre, a Yaoundé , in Camerun. Pubblichiamo, in una nostra traduzione dal francese, il messaggio pontificio a firma del cardinale segretario di Stato.
Signora Audrey A zoulay
Direttore generale dell’Unesco
Parigi
In occasionedella celebrazione della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione 2024, che si svolge quest’anno a Yaoundé, il 9 e 10 settembre, il Santo Padre è lieto di esprimere la Sua vicinanza spirituale a tutti gli organizzatori e ai protagonisti della Conferenza mondiale organizzata dall’UNESCO, in collaborazione con il Governo del Camerun. Celebrata annualmente dal 1967, la Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione è un’occasione particolarmente propizia per fare un bilancio dei risultati raggiunti nella lotta contro l’analfabetismo e per incoraggiare tutte le persone e le istituzioni impegnate nel prezioso servizio dell’educazione permanente.
Il tema scelto per quest’anno, “Promuovere l’educazione multilingue: l’alfabetizzazione per la comprensione reciproca e la pace”, invita a riflettere sul contributo dell’alfabetizzazione all’avvicinamento dei popoli e alla promozione della comprensione reciproca. Si tratta di un’occasione per la Santa Sede di rinnovare il proprio apprezzamento per il ruolo svolto dall’UNESCO nella promozione della diversità linguistica e culturale, senza dimenticare quella del multilinguismo.
In generale, il multilinguismo è sempre più riconosciuto come un fattore che favorisce lo sviluppo personale, soprattutto in termini di flessibilità mentale, apertura e adattamento ad altre realtà culturali, ma anche per la sua capacità di favorire il dialogo, l’ascolto e la mediazione. I poliglotti sono spesso richiesti perché, oltre alla capacità di comprendere e parlare più lingue, hanno spesso migliori capacità analitiche, maggiori abilità comunicative e sociali e migliori attitudini cognitive. I poliglotti sono più disposti ad apprezzare la ricchezza di altre culture, anche molto lontane dalla propria.
Nelson Mandela una volta pronunciò una frase significativa: «Se parli a un uomo in una lingua che capisce, parli alla sua testa, se gli parli nella sua lingua, parli al suo cuore». Di fatto, la lingua è uno strumento fondamentale nella comunicazione tra le persone e i popoli. Aiutare le persone e i futuri dirigenti a familiarizzare con più lingue è dare alla nostra umanità costruttori di ponti, capaci di superare i pregiudizi, le differenze, gli antagonismi e le polarizzazioni per dare priorità al dialogo e all’incontro; è dare al mondo uomini che sanno parlare alla mente ma anche al cuore degli interlocutori, siano essi collaboratori o avversari.
Ancora una volta, il Sua Santità incoraggia vivamente i responsabili politici, gli operatori dell’educazione e il pubblico in generale a valorizzare l’importanza dell’alfabetizzazione al fine di edificare una società più istruita, fraterna, solidale e pacifica. Nel solco di San Giovanni Paolo ii , auspica che «gli uomini — liberati dalla paura e dalla minaccia di conflitti armati che potrebbero essere apocalittici — imparino non a combattersi, ma a saldare tra loro i vincoli di fraternità grazie ai mezzi di comunicazione che offre loro dalla civiltà moderna» (Papa Giovanni Paolo ii , Messaggio in occasione della xx Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, 1° settembre 1986).
Papa Francesco invoca un’abbondanza di grazie e benedizioni divine su di Lei e sui collaboratori, sui membri delle reti impegnate nell’alfabetizzazione e sui sostenitori del dialogo interculturale, ma anche su tutti i promotori della comprensione reciproca tra i popoli.
Mentre sono lieto di trasmetterLe questo messaggio, mi valgo della circostanza per rinnovarLe, Signora Direttore Generale, i sensi della mia più alta considerazione.
Cardinale Pietro Parolin
Segretario di Stato di Sua Santità