· Città del Vaticano ·

Il saluto del presidente Ramos-Horta

Confidando
nella riconciliazione

 Confidando nella riconciliazione  QUO-203
09 settembre 2024

Una visita che «porta un messaggio di pace, riconciliazione, fratellanza umana e speranza, tanto necessario in questo mondo sempre più turbolento, in cui la freddezza dei cuori ha sostituito il dialogo e la pace». Con questa riflessione il presidente della Repubblica di Timor Leste, José Ramos-Horta, ha ha dato il benvenuto a Papa Francesco, ricordando quanto il 2024 sia particolarmente significativo per il popolo timorese. Quest’anno, ha rimarcato, sono stati infatti celebrati nella nazione, tra gli altri, il 35° anniversario della visita nel Paese sud asiatico di san Giovanni Paolo ii , «che ha inserito la causa dell’autodeterminazione di Timor Leste nell’agenda globale»; e il 50° della Rivoluzione dei garofani, «una nobile rivoluzione senza odio, persecuzioni e vendette che ha aperto le porte alla pace e alla democrazia in Portogallo e in tutti i territori coloniali portoghesi».

Il capo dello Stato ha quindi sottolineato come il Parlamento nazionale abbia votato all’unanimità l’adozione della “Dichiarazione sulla Fratellanza Umana” sottoscritta da Papa Francesco e dal Grande imam di Al-Azhar nel 2019. Da qui l’auspicio che la visita del Pontefice e le sue parole di pace possano toccare «i cuori degli uomini, specialmente quelli dei leader mondiali e regionali, con grandi responsabilità per la nostra sicurezza comune». Una speranza, ha aggiunto, che «risuona con le vittime dei conflitti armati in tutto il mondo, Ucraina, Palestina, Sudan, Yemen, Siria, Congo, o nella nostra regione, in particolare in Myanmar e nella Penisola coreana»: i neonati, i bambini e i giovani, ha concluso, «hanno diritto a un mondo migliore, dove poter sviluppare il loro potenziale, in un ambiente familiare pacifico, dignitoso ed equilibrato».