· Città del Vaticano ·

Il discorso del Governatore generale Bob Bofeng Dadae

Uniti contro il cambiamento climatico

 Uniti contro  il cambiamento climatico   QUO-202
07 settembre 2024

«Un perdurante spirito di fede ci unisce attraverso gli oceani e i continenti»: il Governatore generale della Papua Nuova Guinea, Bob Bofeng Dadae, ha aperto con questa suggestiva immagine il suo discorso di benvenuto a Papa Francesco. In particolare, ha ricordato i primi missionari maristi, arrivati nel Paese nel 1845, e i 179 anni della presenza della Chiesa cattolica nel territorio, sottolineando come quest’ultima sia «tra i principali partner di sviluppo del Governo nel fornire servizi» alla popolazione locale, soprattutto attraverso l’educazione e l’assistenza sanitaria e spirituale», offerta anche «nei luoghi più remoti del Paese». Allo stesso modo, Dadae ha evidenziato che «la Chiesa cattolica è stata molto attiva nell’impegno contro la violenza e la violazione dei diritti umani delle vittime nel Paese».

Il Governatore generale ha quindi espresso apprezzamento per l’impegno della Santa Sede sui «temi umanitari universali come la guerra, i diritti umani, le questioni di genere, il cambiamento climatico, la salute e l’educazione» rimarcando che «la vita è un diritto degli esseri umani poiché creati da Dio», un diritto che va «riconosciuto e vissuto in modo olistico in pace e in armonia». Un accento specifico lo ha posto sui bambini, gli anziani e i più vulnerabili, affinché ricevano «il rispetto dovuto», così come «sul ruolo della donna»: «Il femminile — ha affermato — non è meramente un genere, bensì un dono speciale di Dio per generare una nazione, e come madre natura custodisce e sostiene l’umanità». Infine Dadae non ha mancato di citare le criticità che si vivono nel Paese, come la violenza e il cambiamento climatico: «L’innalzamento del livello del mare — ha detto — sta incidendo sul sostentamento della nostra gente nelle isole remote della Papua Nuova Guinea e nel Pacifico». Da ultimo ha auspicato che la visita del Pontefice lasci «un segno indelebile» in tutti i papuani, chiedendo preghiere per il Paese, per la sua leadership e affinché la popolazione «si volga verso Dio dinanzi alla crescita dell’ateismo nel mondo».