Ridare dignità
06 settembre 2024
«Sovraffollamento, suicidi, dignità». Sono le tre parole su cui Samuele Ciambriello, portavoce della Conferenza dei Garanti territoriali delle persone private della libertà personale, in un colloquio con «L’Osservatore Romano» invita tutti, politica e società civile, a lavorare per migliorare le condizioni dei detenuti e del sistema carcerario italiano. Tre concetti strettamente legati, sui quali però «oggi purtroppo non si ragiona nemmeno», aggiunge. Alcuni dati allarmanti: in Italia per una capienza massima negli istituti di pena di 46.000 posti ci sono 61.000 detenuti. Di questi «19.000 sono stranieri, 17.000 tossicodipendenti e 4.200 persone con problemi di salute mentale. Le carceri sono diventate ospizi dei poveri, o peggio discariche sociali».
Le proposte ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati