Relazione che genera
04 settembre 2024
«Il Signore è il mio pastore, non manco di nulla (Salmi, 23,1). Questo è senza dubbio uno dei versetti più amati dai lettori dei salmi di ogni generazione, sia ebrei che cristiani e l’inizio di un salmo che si caratterizza (a eccezione del versetto 5 che menziona i nemici) per le immagini di ospitalità, protezione e fiducia. Quella del pastore è una delle metafore che alludono a Dio come re, che governa le sorti di un popolo (cfr. Esodo, 15,13.17-18; Salmi, 78,52-55) o, soprattutto nel Nuovo Testamento, dell’umanità intera (cfr. Matteo, 25,31-46). Nel salmo, però, tale metafora politica assume una connotazione diversa grazie all’uso del possessivo mio. Tale possessivo può essere letto come indice di esclusività: Dio non è un pastore «subito», per ...
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