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Messaggio del Pontefice ai giovani della Costiera amalfitana

Non arrendersi alla guerra ma agire ogni giorno per la pace

 Non arrendersi alla guerra ma agire ogni giorno  per la pace  QUO-198
03 settembre 2024

Non arrendersi alla guerra, che è sempre una sconfitta, bensì agire ogni giorno e pregare con il cuore per la pace, vivendo come pellegrini di speranza: sono i «modi sicuri per diventare strumenti di pace» che Papa Francesco ha indicato a circa 500 giovani della Costiera amalfitana, riuniti oggi, martedì 3 settembre, nel duomo di San Lorenzo a Scala, in occasione dell’incontro “Strumenti di pace”, organizzato nel giorno in cui nel comune in provincia di Salerno si fa memoria del beato fra’ Gerardo Sasso, fondatore e primo Gran maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta, nato proprio a Scala. Pubblichiamo di seguito il testo del messaggio inviato loro dal Santo Padre.

Cari giovani della Costiera Amalfitana,

mi rivolgo con gioia a Voi che partecipate all’incontro “Strumenti di pace” nel Duomo di San Lorenzo a Scala. Saluto l’Arcivescovo di Amalfi - Cava de’ Tirreni, Mons. Orazio Soricelli, i Sindaci, le Istituzioni e le Autorità presenti.

Cari giovani, avete scelto un bel tema! È l’urgenza che stiamo sperimentando di fronte alle guerre e alle tante persone che ogni giorno perdono la vita, bambini, anziani, giovani, uomini e donne. Gesù vive e Vi vuole vivi! Senza la pace non c’è vita. C’è solo morte e distruzione.

Ci sono tre modi sicuri per diventare strumenti di pace:

1. Riempire la giornata di gesti di pace. In codesta antica cittadina di Scala Voi potete approfondire il cammino di solidarietà e di dialogo avviato dal Beato Fra’ Gerardo Sasso, fondatore e primo Gran Maestro dell’Ordine dei Cavalieri di Malta. In un’epoca di conflitti bellici creò a Gerusalemme, intorno al 1100 d.C., il primo ospedale interreligioso. Anche Voi, sul suo esempio, potete costruire ponti di amicizia e di solidarietà reciproca. Illuminate ogni ora della vostra giornata compiendo un gesto di pace: un gesto di servizio, di tenerezza, di perdono.

2. Pregare con il cuore per la pace. Quando ci sentiamo impotenti davanti alla drammaticità degli scenari mondiali, ricordiamoci che “Nulla è impossibile a Dio” (Lc 1, 37). Abbiamo un’arma molto efficace che è la preghiera. Utilizziamola! Preghiamo di più per la pace, perché arrivi presto. Invochiamola con fede e fiducia! Assumiamo un impegno quotidiano di preghiera personale per la pace. Ritrovatevi insieme per condividere momenti di adorazione eucaristica davanti al Signore, Re della pace.

3. Vivere come pellegrini di speranza. Con coraggio, non stancateVi di sognare la pace giusta e la fraternità, perché questo è anche il sogno del Padre: che i suoi figli siano uniti e felici, riconoscendoci tutti fratelli. Guardate oltre la notte! Non arrendeteVi al pensiero che la guerra possa risolvere i problemi e condurre alla pace. La guerra è sempre una sconfitta, una resa vergognosa di fronte alle forze del male. Facciamo memoria di tutte le vittime, che non dobbiamo mai dimenticare, e questo ricordo ci apra concretamente a trovare nel presente una via d’uscita in un cammino di riconciliazione.

AffidandoVi all’intercessione materna di Maria, Regina della Pace, Vi benedico e Vi chiedo, per favore, di pregare per me.

Fraternamente,

Da Casa Santa Marta,
30 agosto 2024

Francesco