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Timor-leste

Per un legame indissolubile tra fede e cultura

 Per un legame indissolubile tra fede e cultura  QUO-197
02 settembre 2024

I fedeli cattolici di Timor-Leste attendono da molto tempo la visita di Papa Francesco. La gioia pervade le strade di questa piccola nazione che è stata una colonia portoghese fino al 1975 e poi fino al 1999 è stata occupata dall’esercito indonesiano. Nel 2002, infine, è diventata una nazione sovrana, con una popolazione a maggioranza cattolica.

Quando è stata annunciata la visita del Papa, il 12 aprile scorso, l’intera popolazione ha accolto la notizia con entusiasmo, gioia e desiderio di ricevere il Santo Padre. Francesco sarà il secondo Pontefice a visitare il Paese, dopo Giovanni Paolo ii che si è recato a Timor-Leste il 12 ottobre 1989, quando però era ancora una provincia dell’Indonesia. Francesco sarà quindi il primo Papa a visitare Timor-Leste come nuova nazione sovrana che ha ristabilito la propria indipendenza il 20 maggio 2002. La visita si inserisce nel viaggio papale in Asia e nell’area del Pacifico.

Per una migliore organizzazione di questa visita, lo Stato timorese e la Chiesa locale hanno istituito un team congiunto. Fin dall’inizio le due istituzioni hanno stabilito una buona collaborazione. Dal punto di vista delle infrastrutture, niente è stato lasciato al caso. La solenne celebrazione eucaristica in programma il 10 settembre si celebrerà in una posizione strategica, la spianata di Taci Tolu di Dili, che accoglierà i fedeli timoresi e anche alcuni pellegrini provenienti dall’Indonesia e dall’Australia. È prevista la partecipazione di circa 700.000 persone.

Nel corso della sua permanenza a Dili, il Papa incontrerà anche i giovani nel “Centro de Convenções”; probabilmente saranno presenti più di 4000 ragazzi. Inoltre il Pontefice si riunirà nella cattedrale cittadina dell’Immacolata Concezione con sacerdoti, religiosi, seminaristi e catechisti e visiterà poi i bambini con disabilità della scuola “Irmãs Alma”.

La visita del Papa sarà un evento importante per l’edificazione della fede e l’affermazione dell’identità culturale e religiosa del popolo timorese. Il tema centrale della visita è: «Che la vostra fede sia la vostra cultura». La fede, di fatto, è stata uno dei pilastri importanti nella lotta per la liberazione, permettendoci di non perdere la speranza anche nei lunghi momenti di sofferenza. La Commissione liturgica ha diffuso una piccola preghiera da recitare dopo la messa quotidiana e domenicale nelle parrocchie, nelle comunità religiose e nelle case di formazione religiosa. Le intenzioni di questa preghiera sono per il viaggio e la salute di Papa Francesco.

Per quanto riguarda la scelta del tema della visita, l’obiettivo della Conferenza episcopale timorese è che la fede cristiana viva e cresca con più ardore nel cuore del popolo timorese. I vescovi hanno elaborato alcuni punti programmatici per informare e formare i fedeli delle tre diocesi di Timor-Leste: Dili, Baucau e Maliana. Il tema della formazione e della catechesi è legato al primato del Papa e alla persona di Francesco. L’obiettivo è proprio quello di approfondire nei fedeli la conoscenza del primato del Pontefice e del magistero di Papa Francesco, ma anche di esortarli ad armonizzare la fede e la cultura locale.

Oltre alle attività di formazione in ogni diocesi, la Commissione episcopale ha organizzato anche due seminari accademici e un ritiro nazionale, con il fine di approfondire ulteriormente il tema della visita papale. Sono intervenuti relatori internazionali provenienti dall’Indonesia e dalle Filippine, e anche oratori nazionali che hanno offerto il proprio contributo a livello di idee. Il tema del primo seminario accademico è stato: «La cultura asiatica e la fede cristiana». I relatori sono stati tre: il padre verbita Leo Kleden dall’Indonesia; Domingos Maia, docente dell’Università cattolica di Timor-Leste; fra’ Isidorus Yoseph Djawa, docente dell’Istituto di Filosofia e Teologia “Dom Jaime Garcia Goulart” di Dili, missionario francescano a Timor-Leste. Il tema del secondo seminario accademico è stato: «La fede cristiana nel contesto multiculturale». Gli oratori sono stati: dall’Indonesia il religioso gesuita Frans Magnis-Suseno; dalle Filippine la dottoressa Estella Padilla; il dottor Benjamin Cortereal, docente dell’università nazionale di Timor-Leste. Infine, il 31 agosto si è tenuto un ritiro nazionale predicato dal frate minore francescano Antonius Eddy Kristiyanto.

Ciò che la Chiesa a Timor-Leste si aspetta da questa visita è che la presenza di Papa Francesco porti pace e speranza ai fedeli cristiani e li trasformi interiormente. La Chiesa locale si augura inoltre che con la presenza del Pontefice in mezzo a noi, i fedeli cattolici comprendano la loro fede, la celebrino e ne diano testimonianza nella vita quotidiana. La fede cristiana dovrebbe semplicemente diventare cultura nel cuore dei cristiani cattolici del Paese, come ha detto Papa Francesco nel discorso ai vescovi timoresi in occasione della loro visita «ad limina» in Vaticano, svoltasi il 17 marzo 2014. In quell’occasione, il Pontefice ha anche pregato affinché la Chiesa a Timor-Leste evangelizzi la cultura e inculturi il Vangelo nel contesto locale, di modo che la fede si traduca nella vita quotidiana dei cattolici timoresi.

*Cardinale arcivescovo di Dili

di Virgilio do Carmo da Silva*