La diocesi di Vanimo si estende tra i bei paesaggi di Papua Nuova Guinea ed è una parte importante della provincia ecclesiastica di rito latino dell’arcidiocesi metropolitana di Madang. È stata eretta come vicariato apostolico nel 1963 ed è stata elevata a diocesi nel 1966.
Nel corso degli anni, è stata guidata da figure stimate, membri della Congregazione della Passione di Gesù Cristo, come i vescovi Paschal Sweeney (25 gennaio 1967 - 22 settembre 1979) e John Etheridge, (12 agosto 1980 - 7 febbraio 1989), padre David Wilkie, amministratore apostolico dal 1989 al 1991, e Cesare Bonivento, membro del Pime, il Pontificio istituto missioni estere (24 maggio 1992 - 5 febbraio 2018).
La storia dei missionari cattolici nell’area di Vanimo ha avuto inizio nel 1903, quando hanno cominciato il loro umile cammino. Nel corso degli anni, la loro salda dedizione ha portato a risultati notevoli, come la costruzione, nel 1940, della chiesa inaugurale dell’area e l’acquisizione, nel giugno 1965, del primo mezzo aereo missionario, che è stato fondamentale per rafforzare il loro impegno presso le comunità distanti dell’entroterra.
Tra il 1955 e il 1993, l’arrivo di numerosi missionari, sia passionisti che laici, ha portato alla realizzazione di missioni nelle zone di confine di Wasengla e Kamberatoro, come anche nelle aree dell’entroterra di Ossima e Utai, e quelle costiere di Laitre. In ogni centro da loro istituito, i missionari hanno dato grande importanza alla formazione e all’assistenza sanitaria, nutrendo grande passione per il loro lavoro di evangelizzazione e il loro operato a Vanimo.
Numerose sono, tuttavia, le sfide che la diocesi si trova ad affrontare oggi: secondo i dati del 2024, infatti, molte parrocchie ancora non dispongono di servizi fondamentali come l’elettricità, la copertura di rete mobile e le infrastrutture. Mancano strade, ponti e trasporti, specialmente nelle parrocchie più distanti dell’entroterra. I sacerdoti percorrono sentieri impervi per celebrare la liturgia, amministrare i sacramenti e prendersi cura dei malati e delle persone morenti, dando il massimo per la missione. Ma il numero limitato del clero locale è una sfida importante per l’intera diocesi, vista la penuria di presbiteri per servire tutte le ventidue parrocchie. Al contempo, nell’ambito dell’evangelizzazione, oggi la Chiesa di Vanimo pone molta attenzione al rinnovamento della fede e alla conversione dei cuori e delle menti, così come al dialogo con altre Chiese sorelle nella provincia. La formazione e la promozione della vocazione al sacerdozio e alla vita religiosa, con un forte senso di unità tra sacerdoti, religiosi e laici, è un altro punto fondamentale dell’operato diocesano, insieme all’insegnamento e alla formazione sulla dottrina della Chiesa e al catechismo per bambini e adulti, anche nelle nostre scuole cattoliche.
Non a caso, la maggior parte delle nostre parrocchie e stazioni missionarie dispone di istituti educativi con scuole sia di primo che di secondo grado, come anche di centri sanitari pienamente attrezzati. Tali strutture sostengono i nostri sforzi per offrire cure pastorali alla popolazione locale.
Inoltre, nel campo della salute e dell’educazione, c’è una buona collaborazione tra il Governo provinciale e il personale ecclesiastico per fornire assistenza alle persone che vivono nelle aree più remote del territorio. Non mancano missionari provenienti da diverse parti del mondo, come pure sacerdoti locali e catechisti che collaborano per spiegare ai fedeli gli insegnamenti evangelici. Ad esempio, grazie ad alcuni missionari birmani sono stati compiuti importanti progressi nel raggiungere persone che vivono in zone molto distanti, come le regioni montuose di Telefomin, il fiume Sepik e l’entroterra delle isole Green.
In occasione della visita di Papa Francesco nella nostra diocesi, il prossimo 8 settembre, ci stiamo preparando dal punto di vista logistico e spirituale. Sono diversi, infatti, i comitati che da tempo sono all’opera per la riuscita dell’incontro con il Pontefice, con organismi specifici preposti anche all’accoglienza e all’architettura del paesaggio. Non mancano le preghiere quotidiane, che vengono tradotte nella seconda lingua nazionale, il pidgin. Viene incoraggiata l’adorazione del Santissimo Sacramento una volta a settimana, il giovedì, e si organizzano attività per formare le comunità sul ministero del successore di Pietro nella Sacra Scrittura e negli insegnamenti della Chiesa cattolica, estesa anche alle scuole primarie e secondarie. Gli stessi fedeli cattolici di Vanimo stanno offrendo sostegno materiale alla diocesi.
Prego perché la visita di Papa Francesco porti rinnovato fervore a tutti i cattolici e a tutte le Chiese multi-denominazionali nella provincia di West Sepik, affinché siano uniti nella fede e nella missione, specialmente in questi tempi molto difficili.
*Vescovo di Vanimo
di Francis H. Meli*