· Città del Vaticano ·

A proposito della Lettera del Papa sulla letteratura

Quell’eccesso di linguaggio che ci rende intelligenti

 Quell’eccesso  di linguaggio che ci rende intelligenti  QUO-196
31 agosto 2024

La Lettera di Papa Francesco sull’importanza della letteratura è una bella evocazione della benedizione e della potenza del linguaggio, e ci ricorda che la grande generosità di Dio verso di noi ci dona i mezzi per essere generosi gli uni con gli altri. Non c’è nulla per cui ciò valga di più che per l’immenso dono del linguaggio.

Com’è potuto comparire tra noi qualcosa di tanto complesso? La lingua inglese ha molte belle parole antiche per indicare il comportamento della luce: baluginare, luccicare, scintillare, risplendere, brillare, abbagliare — a che cosa servono queste sottili distinzioni? Come restano nella memoria parole che vengono raramente usate? Come diventano e rimangono patrimonio comune di quanti condividono una lingua? Ogni lingua ha i propri piaceri particolari. I traduttori si occupano continuamente della ricchezza della loro individuazione.

Papa Francesco propone un modo di riflettere su tutto ciò, ovvero che dietro al miracolo delle parole c’è il Verbo. Di certo la grazia inesprimibile di questo dono rende molto appropriati e perfino necessari i termini teologici usati nel contemplarlo. Cantiamo e confortiamo, alleggeriamo i nostri cuori, prendiamo il nostro posto nelle culture e nelle tradizioni e le perpetuiamo, impariamo e insegniamo, condividiamo i nostri pensieri, le nostre percezioni e le nostre fantasie, apprezziamo le vecchie canzoni e le favole che continuano a vivere, voci ancestrali più solenni e dolci perché ci ancorano nel tempo.

Papa Francesco parla di « mistero» carico «di un eccesso di senso». Il linguaggio è un mistero il cui inesauribile eccesso di senso risiede nella sua profondità e forza. Qualunque essere mortale di questo pianeta può, dopo tanti anni, dire ancora qualcosa che non è mai stato detto prima. Il tono, la musica di una voce, compone la sua risorsa di significato. Le rotative gemono per lo sforzo di mantenere aggiornati sulla letteratura. Il linguaggio è una parte talmente estesa dell’esistenza umana, talmente centrale a ciò che siamo, da pervadere tutto, come l’aria e la luce del sole. Il suo eccesso rende geni tutti noi.

Papa Francesco afferma che il linguaggio e la letteratura ci consentono di apprezzare «l’eccedenza infinita dell’essere». Senz’altro è il migliore interprete di cui disponiamo delle meraviglie, tra le quali anch’esso va annoverato. Fintanto che continueremo a trascinare più realtà data nella nostra capacità di apprendere e descrivere, il linguaggio sarà lì per aiutarci e per sbagliare con noi. Non è possibile immaginare un limite alla sua utilità, e questo fatto ha il sapore della Provvidenza.

In principio era il Verbo. Quanto profondamente è impiantato nella realtà? «Il giorno al giorno ne affida il messaggio e la notte alla notte ne trasmette notizia. Non è linguaggio e non sono parole, di cui non si oda il suono. Per tutta la terra si diffonde la loro voce e ai confini del mondo la loro parola» (Salmi 19, 3-5). Essere indica senso e lode. È nostro dono trovare le parole.

di Marilynne Robinson