«Se misuriamo la temperatura del pianeta, ci dirà che la Terra ha la febbre. E si sente male, come qualsiasi malato. Ma noi ascoltiamo questo dolore? Ascoltiamo il dolore dei milioni di vittime dei disastri ambientali?». È un interrogativo che scuote le coscienze di tutti quello posto da Papa Francesco nel videomessaggio con le intenzioni di preghiera per il mese di settembre, diffuso ieri, venerdì 30 agosto, dalla Rete mondiale di preghiera del Papa e pubblicato sul sito www.thepopevideo.org e tramite la App Clik To Pray.
Il pensiero del Pontefice è rivolto a «coloro che soffrono maggiormente le conseguenze di questi disastri», ovvero «i poveri, coloro che sono costretti a lasciare la propria casa a causa di inondazioni, ondate di calore o siccità». Di qui, la sottolineatura del fatto che «affrontare le crisi ambientali causate dall’uomo, come la crisi climatica, l’inquinamento o la perdita di biodiversità, richiede risposte non solo ecologiche, ma anche sociali, economiche e politiche».
Ciò che occorre, aggiunge Francesco, è impegnarsi «nella lotta contro la povertà e nella protezione della natura, cambiando le nostre abitudini personali e quelle della nostra comunità». Infine, l’invito alla preghiera, affinché «ciascuno di noi ascolti con il cuore il grido della Terra e il grido delle vittime dei disastri ambientali e della crisi climatica, impegnandosi in prima persona a custodire il mondo che abitiamo».
Le parole di Bergoglio risuonano alla vigilia della Giornata mondiale di preghiera per la cura del Creato (1° settembre) — che quest’anno ha come tema “Spera e agisci con il Creato” — la quale, a sua volta, inaugura il “Tempo del Creato” (fino al 4 ottobre), iniziativa promossa dal Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale allo scopo di riflettere sulla cura della casa comune. E proprio questo dicastero ha collaborato alla realizzazione del video: «La creazione geme. La sua sofferenza è causata dall’uomo, in origine custode e divenuto dominatore, che “con arroganza mette la Terra in una condizione dis-graziata, cioè priva della grazia di Dio”», afferma il cardinale prefetto, Michael Czerny. Dal canto suo, il gesuita padre Frédéric Fornos, direttore internazionale della Rete mondiale di preghiera del Papa, esorta a non restare indifferenti, a non lasciarsi accecare dagli interessi, bensì a pregare, per «risvegliare i nostri cuori anestetizzati».
Tradotto in 23 lingue e con una copertura stampa in 114 Paesi, il video è stato creato e prodotto dalla Rete mondiale di preghiera in collaborazione con l’agenzia La Machi e il Dicastero per la comunicazione.