· Città del Vaticano ·

Spunti di riflessione

Sordi o muti

 Sordi o muti  QUO-194
29 agosto 2024

Commentando questo brano di Vangelo, san Beda Venerabile scriveva: «Il sordo è colui che non ascolta la Parola di Dio, e muto è colui che non trasmette agli altri la professione della fede e la gioia del Vangelo».

E concludeva con una preghiera che potremmo ripetere anche noi: «Spesso siamo davanti a te, o Signore, come sordi alla tua Parola e muti nella lode: infrangi la nostra sordità, apri le nostre labbra perché proclamino la tua gloria».

Quante volte anche noi ci comportiamo come sordi nei riguardi della Parola di Dio! Quanti pretesti per non ascoltare la Parola di Dio! Manca il tempo, la predica non mi interessa, è noiosa... Ma non sarà, forse, la nostra poca fede, la nostra incostanza, che ci impediscono di ascoltare con frutto la Parola di Dio?

Ci preoccupiamo, e giustamente, quando qualcuno dei nostri sensi comincia ad essere difettoso; e perché non pensiamo che anche la nostra anima ha bisogno dei suoi sensi funzionanti? Ricorriamo agli specialisti quando la vista si indebolisce, quando l’udito non è più tanto forte; ma siamo capaci di tenere l’anima nella cecità più completa e nella sordità assoluta!

Preghiamo Gesù che ci imponga la mano, che ci apra non solo gli orecchi ma il cuore. Sempre aperti ad ascoltare e accogliere gli insegnamenti del Vangelo, e a testimoniare la fede con tutta la nostra vita.

Il Vangelo in tasca

Domenica 8 settembre, xxiii del Tempo ordinario
Prima lettura: Is 35, 4-7a
Salmo: 145
Seconda lettura: Gc 2, 1-5
Vangelo: Mc 7, 31-37

di Leonardo Sapienza