· Città del Vaticano ·

Videomessaggio del prefetto Paolo Ruffini all’assemblea della Ceama

Per una comunicazione pienamente umana

 Per una comunicazione pienamente umana  QUO-192
27 agosto 2024

È la «sapienza del cuore», così spesso richiamata da Papa Francesco, lo strumento essenziale per «ritrovare la strada di una comunicazione pienamente umana»: lo ha affermato Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione, in un videomessaggio in lingua spagnola inviato alla ii assemblea della Ceama (Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia) conclusasi ieri, lunedì 26 agosto, a Manaus, in Brasile, dopo quattro giorni di lavori.

La comunicazione, ha evidenziato Ruffini, serve a «unire ciò che è diviso» e in quanto tale è un cum munus, ossia «dono reciproco» che nasce dalla relazione che si stabilisce «parlando, ascoltando e comprendendo l’altro», un dono che «intreccia le nostre differenze, ci rende membri gli uni degli altri, riflette come tutto sia interconnesso». Al contempo, per «superare l’invasione colonizzatrice» dei mass-media il prefetto ha richiamato «l’importanza della comunicazione che viene dal cuore, da un cuore non indurito» e che permette di compiere passi «verso la costruzione di un mondo migliore». Un mondo in cui, ha sottolineato ancora Ruffini, la narrazione «si basa sul bene e non si arrende al male» e il sistema comunicativo si fonda «sull’umanità, piuttosto che sulla tecnologia delle macchine o sul calcolo algoritmico», favorendo il dialogo, la cultura dell’incontro e la cura della “casa comune”.

Di fronte, dunque, «all’avanzamento esponenziale» della tecnologia, dei sistemi digitali e dell’intelligenza artificiale, il prefetto del Dicastero ha esortato ancora una volta a dotare la comunicazione di «uno sguardo spirituale», «uno sguardo puro, capace di riportare all’unità ciò che abbiamo diviso per egoismo», valorizzando anche «la formazione permanente e l’assunzione di responsabilità collettiva» nel settore. Infine Ruffini non ha dimenticato una parola fondamentale del «buon parlare», ovvero “grazie”, «purtroppo oggi usata sempre meno» e la pronuncia anche in tupi, una delle lingue native del Brasile: Kûekatu.

Istituita il 29 giugno 2020, la Ceama è frutto del Sinodo speciale per la regione panamazzonica svoltosi in Vaticano nel 2019. Sin dalla fondazione, l’organismo si è posto l’obiettivo di essere uno strumento efficace per concretizzare molte delle proposte emerse dall’assemblea dei vescovi, facendo da “ponte” tra le diverse iniziative ecclesiali e socio-ambientali sorte a livello continentale e internazionale. La riunione svoltasi a Manaus ha radunato esponenti della Chiesa in Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Guyana, Perú, Suriname, Venezuela e Amazzonia francese. I lavori hanno avuto per tema Cristo indica l’Amazzonia: comunione, missione e partecipazione e si sono articolati in conferenze e tavole rotonde incentrate sulla situazione amazzonica, unite a un’analisi del contesto dell’Instrumentum laboris della seconda sessione della xvi Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, in programma dal 2 al 27 ottobre in Vaticano.

di Isabella Piro