Gli occhi del mondo sono puntati su Parigi che, da domani, ospita i Giochi paralimpici. In questi terribili tempi di guerra e di conflitti, gli spettacolari eventi sportivi saranno ancora una volta un faro di speranza, con atleti provenienti da tutto il mondo insieme in armonia e in pacifica competizione.
Sempre più lo sport costituisce il tessuto della società. Dalla prima edizione di Roma, nel 1960, i Giochi paralimpici sono andati ben oltre lo sport e il successo delle medaglie. Sono, infatti, un paradigma di come possa e debba essere una società inclusiva e accogliente. L’edizione di Parigi 2024 non sarà da meno, nella condivisione del nostro “credo” secondo cui «il cambiamento inizia con lo sport».
Per la cerimonia di apertura dei Giochi paralimpici, domani 28 agosto a Parigi, saranno insieme circa 4.400 atleti provenienti da 180 Paesi. Culture diverse, visioni diverse, abilità diverse unite attraverso lo sport.
All’interno del movimento paralimpico consideriamo la differenza come forza e la diversità come energia in funzione del bene. Di sicuro a Parigi i paralimpici giocheranno “duro” ma in stile di lealtà, mostrando livelli eccezionali di resilienza e rispetto reciproco. Sfideranno le aspettative e insegneranno a ciascuno di noi che «tutto è possibile». L’unità, la passione e le prestazioni atletiche degli atleti paralimpici portano speranza. Speranza di inclusione, speranza di armonia e, soprattutto, speranza di pace. La speranza fa parte dell’esperienza umana e prego più che mai perché i Giochi paralimpici di Parigi contribuiscano a rendere possibile un mondo migliore e più pacifico.
Oggi i Giochi paralimpici sono la dimostrazione di ciò che le persone con disabilità possono raggiungere, fino ai massimi livelli, quando vengono rimosse le barriere che impediscono di raggiungere il successo, in ogni campo sociale. Immaginiamo come questo sistema di inclusione potrebbe funzionare se applicato ad altri settori della società. Sarebbe straordinario se ogni persona su questo pianeta avesse l’opportunità di realizzare il proprio potenziale: soprattutto vivendo in pace.
Spero sinceramente che i leader internazionali, e la po- polazione mondiale in generale, siano ispirati dalle azioni degli atleti durante i Giochi paralimpici di Parigi. Questa estate di sport può insegnare a tutti noi un’importante lezione di vita.
* Presidente del Comitato internazionale paralimpico
di Andrew Parsons*