Chiamarsi fratelli tra un fiume di sangue

Le foto di Abir e di Smadar sono proiettate sul palco del Meeting di Rimini. Sono bambine che si assomigliano nella freschezza della loro età, hanno entrambe i capelli legati, lo sguardo profondo. Smadar, tredici anni nel 1997, è stata uccisa da un kamikaze palestinese nel centro di Gerusalemme mentre con le amiche stava andando ad acquistare libri per la scuola; nel 2007 Abir, dieci anni, viene colpita alla testa da una pallottola di gomma sparata da un giovane soldato israeliano, l’ambulanza che la soccorre per portarla a Gerusalemme rimane bloccata per ore a un checkpoint lungo il confine. Una sorte simile, tragica, violenta anche inspiegabile e purtroppo riconducibile al conflitto israelo-palestinese. Le loro famiglie, come tante altre, hanno pianto e sofferto e oggi si ritrovano a portare una testimonianza di pace e di ...