Magnus Striet, ne Il silenzio di Dio. Desiderio di risurrezione e scetticismo (Queriniana, 2023), cita una frase di Theodor Fontane: «Non esistono verità incontestabili e, se esistono, sono noiose». Una riflessione forse utile per comprendere la natura del creato e persino per fare qualche ipotesi sul carattere di Dio. Di Lui immaginiamo alcuni tratti sulla base delle indicazioni scritturali. Ci viene detto della Sua tendenza al nascondimento, in genere alla riservatezza, una sorta di minimalismo. Soprattutto però, Dio è gioioso e divertente, la noia gli è del tutto estranea e la verità del mondo è celata in un sistema di rimandi complesso e intricato, del quale può dar conto la fede, e anche lei solo in parte. Il resto è avvolto in un mistero che donne e uomini non possono sperare di risolvere con le loro sole forze.
di Sergio Valzania