22 agosto 2024
La riflessione di Giussani è attraversata da una costante preoccupazione anti-ideologica. Nelle sue opere egli ripete l’invito — che è quasi un grido — a lasciare da parte i discorsi astratti e pre costituiti per tornare alla concretezza dei fatti e delle cose. In un certo senso Giussani fa propria l’esigenza che sta alla base della fenomenologia di Husserl, trasformandola però attraverso l’impeto del suo genio e facendone il cuore di tutto il suo metodo. Così Il senso religioso comincia con un capitolo dedicato al realismo, definito come «l’urgenza di non privilegiare uno schema che si abbia già presente alla mente rispetto all’osservazione intera, insistente, appassionata del fatto, dell’avvenimento reale». Dopo tutto il travaglio del soggettivismo moderno, torna al centro della scena ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati