· Città del Vaticano ·

«Il mondo offeso» tra nespoli e tegole

 «Il mondo offeso» tra nespoli e tegole  QUO-188
22 agosto 2024
Con Conversazione in Sicilia la disposizione lirico-narrativa di Elio Vittorini attinge il suo esito più alto. Già nella conclusione del suo primo romanzo, Il garofano rosso, erano riscontrabili segni che preludevano al passaggio dalla dimensione realista a una rappresentazione simbolica. Del resto, all’inizio della sua carriera di letterato Vittorini aveva dichiarato: «Gli scrittori li distinguo così: quelli che, leggendoli, mi fanno pensare “ecco è proprio vero”, dandomi conferma di ciò che già si sa della vita, e quelli che mi fanno pensare “non avevo mai supposto che potesse essere così”, rivelandomi un senso nuovo della vita». In questa prospettiva si compie quella «trasfigurazione allusiva» destinata a diventare la cifra morale e stilistica di Vittorini, e ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati