· Città del Vaticano ·

A vent’anni dalla morte del premio Nobel Czesław Miłosz

La nostra somiglianza
con l’inesprimibile

Poland_Krakow_1999 n/z Czeslaw Milosz. fot. Artur Pawlowski
19 agosto 2024
di PAOLO PEGORARO Moriva il 14 agosto di venti anni fa Czesław Miłosz, poeta, saggista e premio Nobel per la Letteratura nel 1980. Polacco d’origine ma statunitense di adozione, come già Isaac B. Singer, Miłosz aveva chiesto asilo politico in seguito alla definitiva rottura con il partito comunista che manovrava con compatta naturalezza l’intera élite intellettuale del Paese. Le sue successive riflessioni sui meccanismi attraverso i quali il totalitarismo sovietico riusciva subdolamente a infiltrarsi nei cervelli falsificandone i concetti, raccolte nel volume La mente prigioniera (1953), sono a oggi giustamente celebri. Valga a esempio il sobrio brano posto in epigrafe: «Se due litigano e uno ha un buon 55 per cento di ragione, benissimo. E se uno ha il 60 per cento di ragione? È una meraviglia, una grande ...

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