13 agosto 2024
«Giardino selvatico è un ossimoro, non può esistere un giardino senza un giardiniere». Non c’è bisogno di sottoscrivere ogni parola, di essere d’accordo con ogni considerazione, ma è indubbio che la lettura de La natura selvatica del giardino. Elogio delle erbacce (Torino, Einaudi, 2024, pagine 132, euro 13), l’ultimo lavoro di Antonio Perazzi, paesaggista, botanico e scrittore, spalanca curiosità e apre ottiche che in tanti ignoriamo. O che magari, con il tempo, abbiamo dimenticato. Come l’invito a riscoprire l’antica arte di annusare l’avvicinarsi delle stagioni (perché «non arrivano all’improvviso come la pagina di una agenda che si sfoglia con un semplice gesto: tutto comincia sempre e solo con sensazioni sfumate»). Soprattutto però nella ricostruzione di Perazzi ...
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