12 agosto 2024
Il capo del romanticismo ebbe la meno romantica delle esistenze. Comincia così, con una frase lapidaria e sagace, lo splendido ritratto che il grande critico Attilio Momigliano fa di Alessandro Manzoni, definito «il personaggio più olimpico della nostra letteratura». La sua vita, pur studiata alla luce delle memorie dei familiari, manca di intimità. Sui suoi «moti interni» egli mantenne sempre un delicato silenzio. Manzoni, che pare uno scrittore così limpido, è in realtà «sfingetico» con la sua costante oggettività, sia nell’arte che nell’epistolario. Un’oggettività che lo portò a prendere le distanze dalla poesia romantica, la quale riteneva fosse bello solo ciò che è «vago, incerto, confuso».
Per Momigliano I ...
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