· Città del Vaticano ·

All’Angelus il nuovo appello di pace del Pontefice nel ricordo del bombardamento atomico
di Hiroshima e Nagasaki

In preghiera per le vittime
di tutte le guerre

TOPSHOT - A relative mourns during the funeral of Palestinian Anas Anshasi, 22, after he succumbed ...
12 agosto 2024

Nel ricordo di tutti coloro che sono morti nelle guerre di ieri e di oggi — in particolare di quanti 79 anni fa hanno perso la vita nel bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki — il Papa ha concluso l’Angelus di ieri, domenica 11 agosto, con un nuovo appello di pace. «Mentre continuiamo a raccomandare al Signore le vittime di quegli eventi e di tutte le guerre — ha esortato — rinnoviamo la nostra intensa preghiera per la pace, specialmente per la martoriata Ucraina, il Medio Oriente, Palestina, Israele, il Sudan e il Myanmar».

Affacciatosi a mezzogiorno dalla finestra dello Studio privato del Palazzo apostolico vaticano, Francesco ha introdotto la recita della preghiera mariana con i fedeli presenti in piazza San Pietro e con quanti lo seguivano attraverso i media commentando come di consueto il Vangelo domenicale, tratto da un passo del capitolo 6 di Giovanni (41-51). Riferendosi in particolare alla reazione scandalizzata dei giudei all’affermazione di Gesù: «Sono disceso dal cielo», il Pontefice ha invitato i fedeli a non cercare in Dio soltanto «una conferma a quello che pensiamo noi, alle nostre convinzioni, ai nostri giudizi», ma «ad aprirci al dono della sua luce e della sua grazia, per crescere nel bene, per fare la sua volontà e per superare le chiusure e le difficoltà».

L'Angelus