· Città del Vaticano ·

Vladimir Solov’ëv, profeta della comunione

Bellezza che unisce
il visibile e l’invisibile

 Bellezza  che unisce  il visibile e l’invisibile   QUO-181
09 agosto 2024
Vladimir Solov’ëv (1853-1900) è il nome del pensatore russo che Giovanni Paolo ii ha voluto ricordare nell’enciclica Fides et ratio come testimone esemplare di filosofo e teologo. È anche l’autore che viene considerato come il maestro di Alexander Men’ (1935-1990) e della generazione degli intellettuali che mantennero viva la fiaccola della fede nella cultura della Russia del ventesimo secolo. Basta ricordare Sergej Averincev (1937-2004) filologo famoso che insegnò Letteratura antica traducendo e commentando testi che sappiamo essere parte della tradizione patristica. Per i lettori occidentali forse suonerà più vicina l’osservazione di Hans Urs von Balthasar che paragonava Solov’ëv a Tommaso d’Aquino («Accanto a Tommaso d’Aquino è il più grande artefice di ordine e di ...

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