Minimalia
06 agosto 2024
La giornata, per l’adolescente Proust, era passata senza sussulti. Ogni giornata trascorreva così. Ma un pensiero lo confortava: quando, la sera, sarebbe andato a letto, avrebbe potuto fruire della sua «unica consolazione», il bacio della buonanotte datogli dalla mamma. Ma come scrive ne Alla ricerca del tempo perduto, quella «buonanotte durava un amen». Lei ridiscendeva così presto che il momento in cui la sentiva salire e poi nel corridoio a doppia porta avvertiva il lieve frusciare del suo abito da giardino in mussolina azzurra era per lui un «momento doloroso». «Era il presentimento — osserva — che presto si sarebbe avverato, quando mi avrebbe lasciato e sarebbe ridiscesa». Di conseguenza Proust sperava che quella amata buonanotte arrivasse il più tardi possibile, ...
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