Ne L’algoritmo del mondo, L’irragionevole armonia dell’universo, (il Mulino, 2022) Luca Amendola scrive, riferendo una suggestione del premio Nobel olandese, Gerard ‘t Hooft: «L’intero mondo sensoriale del ragno è costituito dalle vibrazioni della ragnatela. Il suo universo sono le onde che si propagano su di essa. Per il predatore, gli insetti sono entità che esistono solo quando si trasformano in segnali oscillatori: per quanto ne sa il ragno, potrebbero anche crearsi nel vuoto nel preciso istante in cui si manifestano. Il cibo del ragno è una forma di energia del vuoto». Donne e uomini possiedono una strumentazione sensoriale più sofisticata di quella del ragno; anche la loro capacità intellettuale è molto superiore. Ugualmente possono aspirare a conoscere solo una verità parziale, limitata, formalmente non troppo dissimile da quella del ragno.
di Sergio Valzania