· Città del Vaticano ·

Roghi e siccità
attanagliano l’Amazzonia

 Roghi  e siccità  attanagliano l’Amazzonia  QUO-176
03 agosto 2024

Negli ultimi 20 anni, la regione geografica sudamericana dell’Amazzonia ha vissuto tre siccità estreme e si prevede che il fenomeno sarà sempre più frequente a causa dei cambiamenti climatici. Da settimane, il sud-ovest dell’area sta subendo gli effetti di quella che secondo le autorità brasiliane potrebbe essere la più grande siccità che abbia mai colpito la regione, superando il precedente record negativo segnato lo scorso anno.

Diversi municipi denunciano seri problemi di approvvigionamento a causa dell’impossibilità di navigare i fiumi amazzonici, spesso unica via di collegamento per il trasporto di persone e merci. Sono almeno 20 — su 62 — le città amazzoniche che hanno dichiarato lo stato di emergenza, dato che la siccità sta privando le comunità rurali e fluviali delle forniture alimentari, dei mercati per i raccolti e dei servizi sanitari. Siccità che sta inoltre causando ripetuti blackout dovuti a interruzioni dell'energia idroelettrica e forza il razionamento dell’acqua in alcune aree urbane.

A Manaus, in Brasile, il livello del Rio Negro è calato di 54 centimetri. Quello del fiume Tarauacá — che bagna la capitale dello Stato di Amazonas — normalmente intorno agli 8,55 metri, misura ora 5,26 metri. Sul fiume Juruá, uno degli affluenti più lunghi del Rio delle Amazzoni, è possibile passare a piedi da una sponda all’altra, mentre lo scorso anno a luglio il livello delle acque era a 6,77 metri.

Ad aggravare il quadro i roghi divampati in queste settimane. A luglio nella foresta amazzonica brasiliana sono stati infatti registrati 4.072 incendi, in aumento del 547% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, secondo il monitoraggio dell’Istituto nazionale per la ricerca spaziale. (francesco citterich)