Il 3 agosto di sessant’anni fa moriva Flannery O’Connor
01 agosto 2024
Che cosa c’è di comune tra Bruce Springsteen e Nick Cave, registi quali John Huston e Quentin Tarantino, scrittori quali Raymond Carver e Elizabeth Bishop? Nulla, forse. Tranne Flannery O’Connor (1925-1964), letta, amata, rappresentata o imitata da tutti loro.
La O’Connor considerava sua country quel «caro vecchio lurido Sud» compreso tra la zona pedemontana della Georgia e l’est del Tennessee, è figlia di quella terra che ha generato i Southerners, cioè penne quali Carson McCullers, Truman Capote, Tennesse Williams, William Faulkner. Morta a 39 anni, ci ha lasciato due romanzi (Wise Blood del 1952 e The Violent Bear It Away del 1960) e una manciata di racconti pubblicati in due tappe nel 1955 e nel 1965. Tuttavia le sue poche pagine l’hanno fatta apprezzare come un’icona, un modello. All’opera narrativa ...
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