«Avendo quasi dimenticato il nostro passato, in noi si agita un’inquietudine, un’insofferenza che la vita moderna, con le sue comodità e le sue distrazioni, non riesce a placare. Istintivamente intuiamo che deve esserci di più», scrive ne Il Canto selvatico (Piano b Edizioni, 2023) Sigurd Ferdinand Olson, uno degli ultimi esponenti della tradizione naturalistica statunitense del xx secolo, quella di Thoreau e di Muir. Avvicinarsi alla natura è una delle strade per avvertire la presenza di Dio, simile a quella rappresentata dalla ricerca artistica o scientifica. Tutte strade per accostarsi al mistero della creazione. Il Signore ha molti modi per parlare con gli uomini e lo fa quasi sempre a bassa voce, quasi in un sussurro.
di Sergio Valzania