26 luglio 2024
Sono un’opera di poesia o di oratoria i Promessi sposi? Questo interrogativo, già subito dopo la pubblicazione del capolavoro manzoniano, ha cominciato a incalzare i critici i quali si sono schierati su posizioni diverse. Significativa la valutazione espressa da Francesco De Sanctis con la distinzione fra personaggi concreti e astratti. Questi ultimi sono le figure del “dover essere”, cioè svolgono il compito di rappresentare un’edificante esemplarità in funzione di una mirata parenetica cattolica. Questa lettura, come nota Luigi Russo, è stata accolta con favore da parte della critica cattolica, che riconosceva volentieri, nell’opera manzoniana, una robusta dose di «oratoria a fin di bene». Nell’agone del dibattimento è poi entrato Benedetto Croce il quale ha sentenziato che I Promessi sposi ...
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