Nel secondo volume delle sue memorie (Diabasis, 2008) intitolato Verità controversa, Hans Küng scrive: «Noi non possediamo la verità, ma è la verità che possiede noi», una frase che amava ripetere ai suoi studenti. Con una rara capacità di sintesi Küng dà conto in questo modo della natura del nostro rapporto con il divino. Ebraismo e cristianesimo ribaltano la modalità di approccio pagana, consistente nel tentativo di condizionare la volontà divina attraverso tecniche sacrificali e rituali, accolgono invece la rivelazione di un Dio che non chiede all’umanità di essere servito sotto la minaccia di una punizione, ma instaura invece con essa un rapporto di amore, che si realizza nella libertà.
di Sergio Valzania