· Città del Vaticano ·

Leopardi e Pirandello di fronte all’infelicità umana

Quanto compatimento
sotto quel riso

 Quanto compatimento sotto quel riso   QUO-163
19 luglio 2024
Il riso, un riso dolente, che si configura come l’apice di un travagliato processo intellettuale, accomuna Giacomo Leopardi e Luigi Pirandello. Da principio il recanatese, di fronte alle brutture del mondo, dove «tutto è fango», si era rifugiato in un programmatico odium hominis. Successivamente aveva maturato, non senza «i triboli della mente», la poetica della compassione e della solidarietà universale. Scrive nel Timando e Eleandro: «Non tanto io cerco mordere ne’ miei scritti la nostra specie, quanto dolermi del fato. Se mi dolessi piangendo darei noia non piccola agli altri, e a me stesso, senza alcun frutto. Ridendo dei nostri mali, trovo qualche conforto; e procuro di recarne altrui nello stesso modo. Dicono i poeti che la disperazione ha sempre nella bocca un sorriso. Non dovete pensare ...

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