Dalla divisione della pera
18 luglio 2024
«Neri e rossi, tutti uguali? Ma che siamo in un film di Alberto Sordi?», incalzava Nanni Moretti contro il malcapitato avventore di un bar in una scena di “Ecce bombo” (1978). Era la ribellione, isterica, dell’ex sessantottino di fronte all’omologazione incipiente, alla fine dell’impegno e dei grandi ideali, giusti o sbagliati che fossero. La ribellione del “militante” di fronte alla (supposta) ottusità della massa, a quel giudizio tranciante che viaggia sempre sul confine fra qualunquismo e saggezza popolare. Se lo si ricorda, qui e ora, è perché, quasi mezzo secolo dopo, la fotografia che Sordi (prima di Moretti) ha saputo dare dell’Italia attraverso i suoi personaggi diventati parte integrante del bagaglio culturale del paese, è solo appena appena sbiadita.
Ma neri e rossi (e gialli e verdi, ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati