15 luglio 2024
Un tempo, inquinamento marino voleva dire scarichi di liquami da terra, incidenti di petroliere, lavaggi di stive o affondamento criminale di rifiuti tossici. Poi l’opinione pubblica è stata informata di altre emergenze: le plastiche fluttuanti, che diventano microplastiche ed entrano nella catena alimentare; l'acidificazione, la deossigenazione e l'eutrofizzazione (eccessiva diffusione di specie vegetali) dovute all'eccesso di CO2, e di sostanze come fosforo e azoto provenienti da industrie e agricoltura. Ma da terra si ha una visione distorta della vera natura di questo pianeta. Molti più ambientalisti si mobilitano per gli ecosistemi terrestri, rispetto a quanti si dedicano a quelli marini. Gli oceani occupano oltre il 70% del globo; forniscono il 50% dell'ossigeno; e purtroppo sono il deposito finale di gran parte ...
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