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Sempre più grave la siccità in Zimbabwe: riserve d’acqua prosciugate e malnutrizione in aumento

«Non c’è niente
da mangiare»

A woman pours a trickle of water into a bucket after drawing water at a village well, which has very ...
13 luglio 2024

Un letto di sabbia, la vegetazione quasi arida, un pozzo scavato nella terra. È tutto ciò che resta della riserva d’acqua che un tempo alimentava i raccolti e abbeverava il bestiame del distretto di Mudzi, nel nord-est dello Zimbabwe. Il Paese, come gran parte dell’Africa meridionale, sta vivendo la peggiore siccità degli ultimi quarant’anni, a causa di una combinazione del fenomeno del Niño — quando il normale riscaldamento delle acque del Pacifico orientale irradia calore nell’aria provocando un clima più caldo a livello globale — e di temperature medie elevate, ricondotte dagli scienziati alle emissioni di gas serra e in generale ai cambiamenti climatici.

Georgina Kwengwere vive di agricoltura ma nel suo campo rimane solo mais bruciato dal sole. «Non ho raccolto nulla, dopo che ho usato i nostri risparmi per comprare le sementi», racconta all’Afp la donna, madre di sei figli. L’acqua, dice, è sparita da maggio. Nel frattempo, lei ed altre donne del villaggio cercano di raccoglierne un po’ come possono, in profondità, sotto la terra ormai però inaridita e sterile. Poi percorrono quotidianamente cinque chilometri a piedi per raggiungere la vicina città di Kotwa, sperando di trovare lavori saltuari, da appena tre dollari al giorno. Troppo pochi per sfamare una famiglia. «Non c’è niente da mangiare nelle nostre case», conferma un altro abitante, Takesure Chimbu.

La malnutrizione nel distretto di Mudzi, che conta 164.000 persone, si sta diffondendo. «Negli ultimi tre mesi abbiamo registrato un aumento del 20% del numero di casi», evidenzia Kudzai Madamombe, responsabile sanitario della zona. Almeno 7,6 milioni di persone sono al momento dipendenti dagli aiuti, mentre le autorità di Harare hanno dichiarato lo stato di calamità naturale per le notevoli perdite di raccolto, alla base della revisione al ribasso pure delle stime di crescita per il Paese del Fondo monetario internazionale: 2% nel 2024, rispetto al 5,3% dello scorso anno. (giada aquilino)