· Città del Vaticano ·

Il sostituto della Segreteria di Stato Peña Parra a Tegucigalpa per la riapertura della nunziatura

La “Casa del Papa”
in Honduras

 La “Casa del Papa” in Honduras  QUO-158
13 luglio 2024

In occasione della riapertura della nunziatura apostolica in Honduras dopo lavori di ristrutturazione, il sostituto della Segreteria di stato, arcivescovo Edgar Peña Parra, sta compiendo in questi giorni una visita nel Paese dell’America centrale. Di seguito pubblichiamo una nostra traduzione dallo spagnolo del discorso pronunciato dal presule ieri, venerdì 12 luglio, durante le benedizione della sede della rappresentanza pontificia nella capitale Tegucigalpa.

Sua Eccellenza Doris Gutiérrez, Presidente designata dell’Honduras;

Illustri membri del Governo e del Corpo Diplomatico;

Eccellentissimo Signor Nunzio Apostolico e collaboratori;

Cari fratelli nell’episcopato;

Signore e Signori:

Buongiorno, vorrei innanzitutto trasmettere a tutti i presenti il saluto cordiale e la vicinanza spirituale di Papa Francesco.

È opportuno farlo, perché questa Nunziatura Apostolica è un chiaro segno della sollecitudine e della preoccupazione del Santo Padre per la Chiesa, il popolo e tutte le Autorità di questo nobile Paese.

Sono lieto di essere qui con tutti voi per la riapertura di questa Rappresentanza Pontificia, ricordando una lunga storia di relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Repubblica dell’Honduras. Guardando la vostra bandiera, potremmo dire che queste relazioni nascono dal cuore di Dio e dal suo amore per il suo popolo. Molti dicono che il suo blu, comune ad altre bandiere americane, sia ispirato all’azzurro della Vergine Immacolata, ma questo ha un tono più profondo, perché essendo lo stesso Cielo che si vede nelle sue acque, la profondità del cuore del suo popolo lo riflette con maggiore intensità che in altre regioni. Sembra che lo stesso Cristoforo Colombo ne abbia dato ragione quando si è avvicinato alle sue coste.

Una nota negli archivi della Segreteria di Stato conferma l’inizio delle relazioni diplomatiche con l’Honduras già nel 1861. Tuttavia, tali relazioni furono presto interrotte e riprese all’inizio del secolo scorso, con un Rappresentante Pontificio presso vari Paesi della regione centroamericana, residente in Guatemala.

Sarà nel 1933 che l’Honduras ospiterà la prima Nunziatura eretta nella sua capitale. Da allora, non è mai mancato un rappresentante papale in questa terra benedetta.

I Rappresentanti Pontifici, al di là del lavoro diplomatico che hanno svolto, sono stati anche prelati, persone che hanno amato profondamente questa terra. Come nel caso di Monsignor Federico Lunardi, che sarebbe diventato uno dei più illustri storici dell’Honduras, e di tanti altri illustri prelati che hanno amato e servito qui in Honduras. Io stesso ho svolto il ruolo di consigliere in questa Nunziatura Apostolica dal 2002 al 2006, con le Loro Eccellenze i Nunzi Apostolici Monsignor George Panikulam e Monsignor Antonio Arcari. Sono stati anni belli e intensi, in cui ho svolto un gratificante lavoro diplomatico e sacerdotale, grazie all’accoglienza che la Chiesa honduregna mi ha rivolto.

La riapertura di questa Nunziatura Apostolica dimostra le solide relazioni bilaterali che esistono da anni tra la Repubblica dell'Honduras e la Santa Sede. Queste si basano sull’interesse prioritario della Chiesa di essere — come ha affermato Papa Francesco — un osservatore «attento e sensibile delle problematiche che riguardano l’umanità, con il sincero e umile desiderio di porsi al servizio del bene di ogni essere umano» e del suo sviluppo in modo integrale e globale (cfr. Discorso di Papa Francesco al Corpo Diplomatico accreditato presso la Santa Sede, 7 gennaio 2019).

Per la Chiesa ogni uomo, ogni donna, è un figlio amato di Dio e la creazione stessa è vista come un dono che il Signore ha lasciato come responsabilità a tutta l’umanità.

Chiamiamo affettuosamente questa sede la casa del Papa in Honduras, perché il lavoro del Nunzio Apostolico è anche quello di curare le relazioni della Chiesa locale con il Santo Padre e la Santa Sede. In questo modo, il Nunzio Apostolico incarna la sollecitudine del successore di Pietro e della Chiesa universale, per questa frazione del Popolo di Dio che è pellegrina in Honduras, come segno di comunione di tutti i suoi membri con il Corpo Mistico di Cristo.

Per concludere, vorrei esprimere la mia gratitudine al Nunzio Apostolico S.E. Mons. Gábor Pintér, a Mons. Giacomo Antonicelli, Segretario, alle Suore di Marta e Maria e ai collaboratori, in particolare a tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione di quest’opera con tanto impegno e dedizione. Un ricordo affettuoso va anche a S.E. Mons. Novatus Rugambwa, che a suo tempo ha avviato la ristrutturazione della casa delle suore.

A tutti voi, grazie di cuore per il tempo e lo sforzo dedicati a realizzare questo desiderio di rinnovare la casa del Santo Padre. Vi ringrazio per la vostra cortese attenzione e vi prego di ricevere ancora una volta la vicinanza spirituale di Papa Francesco all’inaugurarsi della sua casa in Honduras.

Vi ringrazio molto.