· Città del Vaticano ·

Aveva denunciato le violenze e il regime di terrore di Hamas

La brutale aggressione all’attivista Amin Abed
a Jabalia

A Palestinians casts his shadow on a damaged wall as he inspects the site of an Israeli strike, ...
13 luglio 2024
Le vittime della guerra non sono solo i morti. Sono tutte quelle persone la cui voce viene soffocata da chi, la guerra, è intenzionato a scatenarla e a perpetrarla. Amin Abed, 35 anni, è un attivista noto a Gaza, dopo la laurea si è dedicato a orfani e sfollati. Anche a seguito dello scoppio del conflitto con Israele, ha deciso di rimanere nel campo profughi di Jabalia per dare una mano. La sua storia, raccolta dal quotidiano di Abu Dhabi «The National», sta facendo il giro del web e dei media internazionali. A raccontarla il papà, Saleh, che ora vaga per le strade devastate del nord della Striscia, chiede giustizia e accusa Hamas usando come megafono una bottiglia di plastica tagliata: «Hanno rapito mio figlio Amin, lo hanno massacrato. Siete collaboratori del nemico, migliaia di persone ...

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