· Città del Vaticano ·

La tomba come sacrario degli affetti

Foscolo e i fantasmi ideali

 Foscolo e i fantasmi ideali  QUO-158
13 luglio 2024
È dagli influssi della poesia sepolcrale anglo-germanica che Ugo Foscolo eredita il tema, a lui particolarmente caro, della tomba. Imbevuto della temperie culturale del tardo Settecento, il poeta e scrittore — oltre alle figure classiche tradizionali quali Omero, Virgilio, Petrarca — si richiamava agli autori cosiddetti “esotici”, come Gray e Ossian. La sua poesia è percorsa da un’ansia metafisica che detta lo slancio a violare le leggi della materia al fine di creare le condizioni per un mondo accarezzato dalle illusioni e ingentilito dagli effetti. L’obiettivo di lenire le sofferenze legate al senso di smarrimento dell’animo irretito in un mondo ruvido, privo di dolcezze, porta Foscolo ad agitare il fantasma della gloria, sul piano etico e sociale, o ad evocare il mito della bellezza serenatrice e del potere umanizzante ...

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