Nell’ultimo saggio di Francesco Santi, un viaggio alla scoperta dei testi
12 luglio 2024
In tempi molto lontani dai nostri il senso della condivisione dei beni della scienza e delle arti era prerogativa diffusa tra gli anargiri — letteralmente, i “senza denaro” — che ritenevano un privilegio mettere a servizio della comunità i loro personali saperi e poteri senza pretendere compensi. Per costoro non esistevano sistemi protettivi della proprietà letteraria, diritti di autore, brevetti, concorsi, tanto meno rivendicazioni sindacali. Tutto ciò avveniva in diversi ambiti, come nella letteratura, nella musica, nella medicina. Una delle conseguenze di questo stato di cose è l’anonimato degli autori di varie opere o anche la loro attribuzione a un autore celebre, esclusivamente a copertura di prestigio. Pertanto coloro che oggi, ad esempio, si dedicano alla lettura di scritture antiche sono costretti ...
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