
12 luglio 2024
La provvidenza divina, che si occupa con infinita tenerezza di ogni creatura, in un luminoso giorno dell’aprile 1858 guidò anche i passi di una giovane donna francese, Azélie-Marie Guérin, da tutti chiamata semplicemente Zélie, la quale, passando sul ponte di Saint-Léonard ad Alençon, incontrò un signore il cui aspetto la colpì. Era Louis Martin, orologiaio e gioielliere, con una storia molto simile a quella di Zélie. Entrambi erano figli di militari e avevano un forte sentimento religioso. Una sorella della Guérin, Marie-Louise, era entrata fra le monache visitandine assumendo il nome di suor Marie-Dosithée, e anche Zélie avrebbe voluto consacrarsi al Signore tra le Figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli, ma non era stata accettata a causa ...
Questo contenuto è riservato agli abbonati

Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati