· Città del Vaticano ·

Dura condanna della comunità internazionale per il devastante raid russo
sul principale ospedale pediatrico di Kyiv

Bersagli innocenti

TOPSHOT - A woman carries a girl next to a heavily damaged building of the Ohmatdyt Children's ...
09 luglio 2024

Condanna pressoché unanime della comunità internazionale dopo che una delle peggiori ondate di attacchi missilistici russi ha causato almeno 41 morti e oltre 170 feriti in tutta l’Ucraina. Circa 20 le vittime solo nella capitale Kyiv, dove sono stati colpiti anche due ospedali: l’Ohmatdyt, la più grande struttura pediatrica dell’Ucraina, e un centro per la maternità nel distretto Dniprovskyi. Dalle macerie dell’ospedale pediatrico sono stati estratti i corpi senza vita di due operatori sanitari, mentre tanti sono i feriti anche tra i bambini. Quattro le vittime nell’altra struttura sanitaria colpita.

«La Russia non può non sapere dove volano i suoi missili e deve essere ritenuta pienamente responsabile di tutti i suoi crimini: contro le persone, contro i bambini, contro l’umanità in generale», ha commentato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha condannato i raid «particolarmente scioccanti» sulla capitale ucraina. Il presidente statunitense, Joe Biden, ha definito l’attacco «un orribile promemoria della brutalità della Russia». mentre il neo premier britannico, Keir Starmer, ha osservato che «attaccare bambini innocenti è la più depravata delle azioni». L’Ue non ha esitato a parlare di «crimine contro l’umanità». La Russia continua a colpire spietatamente i civili ucraini», ha affermato l’Alto rappresentante per la politica estera, Josep Borrell, secondo cui «l’Ucraina ha bisogno di difese aeree ora».

Quello del rafforzamento della contraerea ucraina è anche uno dei temi al centro dell’imminente vertice Nato a Washington, dove Zelensky si aspetta «decisioni forti» a sostegno di Kyiv. Dura condanna anche dall’arcivescovo maggiore di Kyiv-Halyč degli Ucraini, Sviatoslav Shevchuk, che si è rivolto «alla coscienza di tutte le persone» per chiedere di «condannare questo crimine».

Secondo le ricostruzioni diffuse dai media ucraini, Mosca ha lanciato missili ipersonici Kinzhal, una delle armi più avanzate e molto difficili da intercettare. Mosca, d’altra parte, ha respinto le accuse di un attacco deliberato contro i civili: il ministero della Difesa russo ha rilanciato ieri una versione, confermata stamane dal Cremlino, secondo cui le ultime distruzioni sarebbero state causate dalla caduta di un missile della contraerea.

In Ucraina oggi è una giornata di lutto nazionale: un bilancio molto pesante dei raid di ieri arriva anche dalla città natale di Zelensky, Kryvyj Rih, dove si piangono almeno 11 morti.

Lo stesso Zelensky — che ha fatto tappa a Varsavia, dove ha siglato un patto di sicurezza con la Polonia, prima di partire per il summit Nato di Washington — ha chiesto una «risposta più forte» dell’Occidente e ha annunciato per oggi una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Nella notte è arrivata anche una ritorsione di Kyiv, con il lancio di droni sul territorio russo. Secondo il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, i droni ucraini avrebbero causato almeno quattro morti e 20 feriti.

Alla vigilia del summit Nato, la tragica giornata di ieri sancisce una nuova fiammata nel terribile conflitto ucraino, che prosegue incessante da quasi due anni e mezzo e senza che si intraveda all’orizzonte alcun tipo di soluzione diplomatica.