· Città del Vaticano ·

Naufragio nell’Atlantico: almeno 89 migranti morti e altri 70 dispersi al largo della Mauritania

Un’altra tragica rotta
verso l’Europa

 Un’altra tragica rotta verso l’Europa   QUO-151
05 luglio 2024

Una barca da pesca si capovolge in mare e affonda, quasi 90 migranti perdono drammaticamente la vita. È un tragico copione che si ripete, stavolta non in quel Mediterraneo «cimitero» di esistenze e speranze di cui troppo spesso su queste pagine — e riprendendo le parole del Papa — abbiamo dato conto, ma nell’Atlantico, lungo le coste della Mauritania. L’agenzia d’informazione di Nouakchott ha infatti riferito che la Guardia costiera nazionale ha ricuperato i corpi di 89 persone dopo il naufragio di un peschereccio rovesciatosi lunedì scorso nell’oceano, a 4 km dalla città di Ndiago, nella Mauritania sud-occidentale, al confine col Senegal. Tratte in salvo 9 persone, tra cui una bambina di 5 anni, mentre almeno altre 70 — secondo il racconto dei superstiti — risultano ancora disperse.

Gli occupanti dell’imbarcazione, è stato specificato, erano principalmente senegalesi e gambiani, salpati dalle coste del Senegal e diretti con molta probabilità alle isole Canarie, meta di gran parte di quei quasi 25.000 migranti giunti quest’anno su tutto il territorio spagnolo e di fatto porta d’accesso all’Europa. Anche di questo oggi si occupa il nostro inserto Atlante, dedicato alle rotte migratorie nell’area, proprio mentre le autorità dell’arcipelago stimano che ci siano circa 300.000 africani subsahariani in attesa di partire dalla Mauritania verso le Canarie, con mezzi di fortuna perlopiù gestiti da trafficanti e organizzazioni criminali.

A maggio scorso, almeno 26 migranti provenienti dalla Guinea avevano perso la vita al largo delle coste del Senegal. Altrettanti avevano subito la stessa sorte a febbraio nella medesima zona.