· Città del Vaticano ·

Bailamme

Luglio come miele
dal cucchiaio

 Luglio come miele dal cucchiaio   QUO-151
05 luglio 2024

«Luglio, col bene che ti voglio/vedrai non finirà», così cantava Riccardo Del Turco nel 1968. Due mesi prima c’era stato il burrascoso maggio della contestazione e forse con queste note e parole languide l’Italia voleva un attimo riprendere fiato. Non solo le canzoni “leggere”, ma anche la poesia più “pesante” coglie in questo settimo mese dell’anno che “non finisce” una nota di lentezza, di dilatazione massima del tempo, quasi in modo estenuante.

«Eterno giorno» canta Attilio Bertolucci, chiedendo a questo mese «che cos’è la morte/quando sui visi radianti si posa/la maschera lucente/del tramonto lentissimo di luglio?» e conclude, agrodolce, «Non c’è memoria più, non c’è speranza/nel transito fatale del tempo». Il premio Pulitzer Wallace Stegner ha un’immagine vivida, efficace: «Luglio: il tempo in cui i giorni gocciolano via come il miele dal cucchiaio». E il poeta spagnolo Alvaro Valverde aggiunge: «Così, quando la sera si fa eterna ed è luglio,/ogni cosa esprime una multipla, sfuggevole presenza». La presenza a luglio è potente, multipla, quanto inafferrabile, sfuggevole. L’ambiguità caratterizza questo mese, come i precedenti, per cui c’è chi, come lo scrittore per bambini Roald Dahl afferma che «fosse per me, eliminerei completamente gennaio dal calendario e lo sostituirei con un luglio extra» e chi, come il romanziere di gialli e noir Ed McBain, sottolinea come caldo e luglio siano «due gemelli nati per far soffrire la gente».

Che poi luglio è un nome successivo, perché questo mese si chiamava quintile, in quanto all’inizio era il quinto mese del calendario romano. Questo nome “postumo” rinvia invece alla gens Iulia, e in particolare a Caio Giulio Cesare che sarebbe nato il giorno 12 di questo mese. A stabilire che questo fosse il nome del mese fu il senato romano convinto da Marco Antonio, e chi non ricorda il suo celebre discorso immortalato da Shakespeare sulla salma di Cesare? Ma questo episodio apre un altro tema, che è l’uso della propaganda politica che arriva anche a “ribattezzare” i mesi, cioè il tempo, come si vedrà di nuovo nel mese successivo, agosto. 

di Andrea Monda