· Città del Vaticano ·

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A Windsor l’incontro tra le squadre di re Carlo III e di Athletica Vaticana

Anche una partita di cricket può costruire
ponti di solidarietà e unità

 Anche una partita di cricket può costruire ponti di solidarietà e unità  QUO-150
04 luglio 2024

Anche una partita di cricket può «costruire ponti di solidarietà fraterna, promuovere l’unità dei cristiani e portare avanti generose iniziative di carità»: lo afferma Papa Francesco nel messaggio — a firma del cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin — inviato in occasione del match tra la squadra di re Carlo iii (il “King’s xi”) e il Team di cricket di Athletica Vaticana giocato, nel pomeriggio di mercoledì 3 luglio, nello splendido scenario del Castello di Windsor, sede in vari periodi dell’anno della famiglia reale britannica.

Prima dell’inizio della partita, padre Eamonn O’Higgins, direttore del team di cricket che fa parte di Athletica Vaticana, ha letto il messaggio del Papa che era indirizzato al cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la cultura e l’educazione.

Anche re Carlo ha inviato un messaggio per l’occasione, ricordando che questa è la quarta partita tra il “Royal Household Cricket Team” e il “Vatican xi” e che, dunque, è particolarmente significativo ritrovarsi nuovamente a Windsor uniti dalla comune passione per il gioco del cricket. Notando che il Team vaticano è “campione in carica”, avendo vinto la partita precedente, il re ha confidato di attendere «con ansia di sapere il risultato».

E stavolta il risultato ha dato ragione proprio alla sua squadra, che ha vinto di stretta misura (99-98) una partita — resa a tratti più complicata dalla pioggia — combattuta e incertissima fino alla fine, tanto che si è decisa proprio nell’ultimo over.

Il match al castello di Windsor è stato il momento culminante del decimo Tour “Light of Faith” della squadra vaticana, che l’ha vista affrontare, per due volte, la Nazionale seniores dell’Inghilterra e il team dalla St Mary’s University di Londra. Tra gli appuntamenti più significativi del Tour — iniziato il 28 giugno per concludersi il 5 luglio — la celebrazione della messa nella cattedrale di Westminster. La squadra vaticana di cricket è infatti interamente composta da sacerdoti e seminaristi.

Significativa, inoltre, la presenza a Windsor di sir John Spurling, da sempre vicino alla squadra di cricket vaticana, al quale il cardinale de Mendonça ha indirizzato una lettera riaffermando l’importanza della «diplomazia sportiva» nel contesto di quella che Papa Francesco definisce una “terza guerra mondiale a pezzi”. Un tema ripreso anche da Christopher Trott, ambasciatore britannico presso la Santa Sede, presente al match, in un’intervista a Vatican Media: la partita di cricket e il Tour della squadra vaticana, ha affermato, hanno avuto «grande risonanza» a diversi livelli, sia politici che religiosi. Poiché re Carlo è il capo della Chiesa anglicana, ha fatto notare, c’è anche una dimensione ecumenica: e non a caso è stato significativo il momento di preghiera ecumenica svoltosi per l’occasione nella cappella di San Giorgio. «Lo sport unisce le persone e questa partita ne è un grande esempio» ha spiegato l’ambasciatore Trott, secondo il quale, vista sotto una luce propriamente sportiva, la partita è anche un significativo incontro internazionale di cricket tra due Stati.

da Londra Joseph Tulloch