250.000 le persone coinvolte nell’ordine di evacuazione israeliano a Khan Younis.
Gaza
L’80 per cento degli abitanti di Gaza, circa 1,9 milioni di persone, sono sfollati. La drammatica stima della coordinatrice delle Nazioni Unite per Gaza, Sigrid Kaag, viene diffusa mentre si alza nuovamente il livello di preoccupazione per la situazione umanitaria nella Striscia a seguito dell’ordine di evacuazione di alcune aree di Khan Younis da parte dell’esercito israeliano.
Secondo Kaag, che ha parlato ieri, martedì, nel corso di una riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu, fino a 250.000 persone sono coinvolte dall’ordine israeliano che impone ai civili di lasciare i quartieri orientali della seconda maggiore città della Striscia. «La guerra non ha solo creato la più profonda delle crisi umanitarie, ha scatenato un vortice di miseria umana», ha dichiarato. La rappresentante dell’Onu, inoltre, ha ammonito che a Gaza non stanno arrivando aiuti sufficienti e ha chiesto l’apertura di nuovi valichi, in particolare verso sud.
Anche il portavoce del segretario generale dell’Onu, Stephane Dujarric, ha commentato l’ordine di evacuazione che fa crescere i timori di una nuova operazione israeliana e interessa «117 chilometri quadrati nei governatorati di Khan Yunis e Rafah», ovvero «circa un terzo della Striscia di Gaza». «Un’evacuazione di tale portata — ha evidenziato Dujarric — non farà altro che aumentare la sofferenza dei civili».
I raid israeliani, intanto, proseguono anche in altre zone della Striscia. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, sono oltre 31 le persone rimaste uccise nella giornata di ieri dai bombardamenti delle Forze di difesa israeliane (Idf). L’agenzia Efe riferisce che almeno dieci persone sono state uccise, tra la notte scorsa e questa mattina, per i bombardamenti israeliani nel nord e nel centro di Gaza, in particolare nel quartiere di Shujaiya. Secondo l’esercito israeliano, in quest’area nelle ultime ore «sono state distrutte più di 50 infrastrutture terroristiche» di Hamas. Altri raid, sempre secondo quanto riferito dall’Idf, hanno interessato Rafah, all’estremità meridionale della Striscia. L’agenzia Efe dà inoltre notizia di un bombardamento israeliano sulla parte orientale del campo profughi di Maghazi, nel centro di Gaza, dove sarebbero morte almeno tre persone.
Fuori dalla Striscia, un raid israeliano con droni sul campo profughi di Tulkarem avrebbe causato quattro morti.
Scambi di colpi d’arma da fuoco, infine, si registrano al confine tra Israele e Libano. Circa 15 razzi sono stati lanciati ieri dal Libano verso il nord di Israele, dove sono risuonate le sirene di allarme. Il quotidiano «Times of Israel» riferisce che alcuni jet israeliani hanno colpito la notte scorsa i siti di Hezbollah nel sud del Libano. La tensione montante nell’area è stata al centro di un colloquio telefonico tra il presidente francese, Emmanuel Macron, e il premier israeliano, Benyamin Netanyahu.