· Città del Vaticano ·

La buona Notizia Il Vangelo della xiv domenica del tempo ordinario (Mc 6, 1-6)

Siamo tutti fratelli di Cristo

 Siamo tutti fratelli di Cristo  QUO-148
02 luglio 2024

Gesù ha provato a fare il falegname nel laboratorio di Giuseppe, suo padre ufficiale. Giuseppe amava molto quel ragazzo, nato in maniera particolare da sua moglie Maria. Giuseppe voleva che la sua sposa, una ragazzina vergine sensibile e intelligente, potesse godersi ancora un poco la libertà giocosa di ragazzina non toccata dall’uomo. Però poi Maria decise di accettare la proposta di Dio Padre di mettere al mondo un figlio, perché comprese che quel figlio era un dono che Dio Padre faceva agli esseri umani.

E così Maria ebbe un figlio direttamente da Dio, che venne al mondo a provocare un balzo in avanti di civiltà, rivelando e diffondendo la “Fraternità di tutte le creature”. Questo figlio di nome Gesù provocò infatti la rivoluzione culturale più notevole della storia umana, rivelando e spiegando che siamo tutti fratelli di Cristo. Gesù fece tanti miracoli per amore e compassione e per innescare la coscienza della Fraternitas tra tutti gli esseri viventi. Gesù fece centinaia di miracoli, anche per dimostrare che l’amore è l’azione luminosa più profonda e rivoluzionaria che gli esseri umani possono realizzare sempre e ovunque.

Le creature umane dovrebbero imitarlo, ciascuno per il potere che ha.

Maria conosceva bene quello che faceva Gesù perché spesso nascosta dalla folla ha visto i miracoli del figlio. E di sicuro sapeva che c’era un prezzo da pagare (lo avvertiva), perché le autorità religiose e quelle romane non potevano (né volevano) che l’azione del figlio guastasse “l’andare delle cose”, cioè l’andazzo e la politica vigente, perché di fatto il loro orizzonte di pensiero era troppo diverso e lontano dalla visione di Gesù. Gesù apriva verso un’epoca troppo distante… al punto da essere distante tuttora dopo duemila anni, basta guardare alle guerre che si fanno ancora oggi con tante vittime che presto dimentichiamo.

di Liliana Cavani