· Città del Vaticano ·

Con Manzoni fu un’amicizia
a prima vista

 Con Manzoni fu un’amicizia a prima vista  QUO-147
01 luglio 2024
La definizione migliore della grande amicizia tra Alessandro Manzoni e Antonio Rosmini l’ha data Antonio Fogazzaro: «Duplice vertice di un’unica fiamma». Con questa lapidaria e illuminante frase lo scrittore vicentino intendeva evidenziare la limpidezza, la forza e la profondità di un legame forgiato al fuoco di una condivisa elevatezza spirituale di sublime qualità. A dire il vero tra il scrittore lombardo e il pensatore trentino correva una marcata differenza di carattere. Manzoni era introverso e soffriva di varie forme di nevrosi; Rosmini era espansivo e poteva vantare un’eccezionale saldezza di nervi e una robusta capacità di concentrazione. Eppure — mediatore il linguista e patriota Niccolò Tommaseo — tra il letterato e il filosofo fu un’amicizia a prima vista. Le cronache dell’epoca ...

Questo contenuto è riservato agli abbonati

paywall-offer
Cara Lettrice, caro Lettore,
la lettura de L'Osservatore Romano in tutte le sue edizioni è riservata agli Abbonati