· Città del Vaticano ·

Come visitare Cosa vedere

 Come visitare  Cosa vedere  ODS-023
06 luglio 2024

Non è in un museo e neppure in una galleria d’arte. Per l’installazione del suo Padiglione alla sessantesima edizione della Biennale d’arte di Venezia, la Santa Sede ha scelto un edificio storico, ma del tutto particolare: la casa di reclusione femminile della Giudecca (Fondamenta della Convertite). L’isolotto si raggiunge in traghetto in una ventina di minuti dalla stazione ferroviaria.

L’ingresso è gratuito, ma per effettuare la visita occorre sottostare alle regole di qualsiasi altro istituto penitenziario in attività, come ad esempio il divieto di portare smartphone. La prenotazione è obbligatoria e può essere effettuata online fornendo tutti i dati necessari all’identificazione personale.

Nel padiglione, che resterà aperto fino al 24 novembre, si spazia dai work-shop alle installazioni, dalla danza al cinema, dalla performance alla pittura, frutto del dialogo e della collaborazione tra artisti e comunità carceraria. Alcune detenute sono anche impegnate come guide dei visitatori.

La mostra inizia all’esterno del carcere con una grande opera di Maurizio Cattelan, posta sulla facciata della chiesa della Maddalena. All’interno, Simone Fattal ha realizzato un percorso di narrazione e di riscoperta dell’io attraverso la creazione di placche di lava smaltata sulle quali si materializzano le poesie delle detenute. Claire Tabouret presenta una serie di ritratti ispirati da fotografie reali fornite dalle detenute e riguardanti la loro infanzia o i loro affetti. Nel cortile centrale, il collettivo Claire Fontaine presenta due installazioni luminose.

Le detenute sono state coinvolte anche dalla coreografa e danzatrice Bintou Dembélé che ha allestito una apposita coreografia. Il contributo di Sonia Gomes è un’installazione composta da sculture sospese, dal titolo “Sinfonia”. Nello spazio della caffetteria sono poi esposte le opere dell’icona della pop art Corita Kent, conosciuta anche come Suor Mary Corita, artista, attivista e pacifista. Infine, Marco Perego & Zoe Saldana presentano un cortometraggio girato nel cuore della casa di reclusione, immergendo lo spettatore in un viaggio introspettivo, alla ricerca del significato più profondo della libertà.